by Gaia Martino ITJuly 31, 2024
Una delle prime cose ad avermi colpito quando mi sono unita a un gruppo di Extinction Rebellion (XR) Francia è stata la sua composizione: rispetto alle mie aspettative c’erano molti meno studenti. Invece il gruppo era costituito anche da molte persone anziane, professionisti full-time, mamme lavoratrici. Poco dopo avrei scoperto da un mio amico che ha frequentato XR a Leiden, nei Paesi Bassi, che in realtà lì il movimento ha organizzato dei blocchi stradali di alcune delle autostrade principali del paese con una partecipazione rilevante di over-60.
Ciò è reso possibile dal fatto che XR è la messa in pratica di un movimento che non è “tutto fumo e niente arrosto” - in altre parole, XR fa del suo meglio per applicare i valori che professa. Dirsi “inclusivo” e “orizzontale” è molto semplice per un movimento; ma lavorare nella direzione di questi valori, mettendo in discussione costantemente le proprie modalità di azione esterne e interne, è molto più complesso. Incorporando i valori sociali che sposa, XR mette in pratica una forma di prefigurazione politica. Questa rappresenta un elemento essenziale per trasformare menti e cuori nella direzione di un cambiamento radicale e definitivo. La prefigurazione consente a noi attivisti di andare oltre le singole campagne per costruire una cultura che si oppone all’odio, alla dominazione e all’oppressione.
All’interno della giustizia climatica al giorno d’oggi, però, c’è un paradosso. È necessario concentrarsi su campagne locali di breve periodo per anche soltanto avere una possibilità di raggiungere i nostri obiettivi, che però solitamente si collocano su scala globale (contenere il riscaldamento globale, fermare l’innalzamento dei livelli del mare, ...). Avendo partecipato in un gruppo locale di XR a Lille, Francia, per cinque mesi, scrivo questo post per esplorare tre caratteristiche di XR che credo possano aiutare i movimenti ambientalisti a orientarsi all’interno di questo grande paradosso. Questi aspetti sono: operare mediante l’auto-organizzazione e la dispersione per una maggiore rilevanza ed efficacia; abbracciare le azioni creative nonviolente per una maggiore inclusività; prioritizzare una cultura della cura per rafforzare resilienza e coerenza.
Il modello organizzativo di XR su scala globale, definibile in sociologia come sociocrazia, è basato su una serie di piccoli gruppi di lavoro. In breve, con l’auto-organizzazione chiunque può organizzarsi autonomamente per affrontare il problema che ritiene il più urgente e agire in nome di XR, fintanto che l’azione è coerente con i principi e i valori della rete di attivisti.
In questo modo, il potere è decentralizzato o, anche meglio, disperso. Non c’è né un'autorità centrale né una locale. La scelta di applicare questo sistema è principalmente strategica: chiunque può fare un’azione e rivendicarla per XR, con i 10 principi che svolgono una funzione di “scudo” da dei possibili agents provocateurs. Senza il peso che seguirebbe una struttura concentrata di movimento, le azioni sono numerose e hanno luogo di frequente e nei posti più disparati, anche se c’è molto ricambio nei gruppi locali.
La dispersione e la struttura basata sui gruppi locali consentono a XR anche di occuparsi di questioni che sono più vicine alle popolazioni locali e di lavorare su obiettivi raggiungibili che richiedono soltanto l’azione o l’attenzione di attori locali, che sono tendenzialmente più responsivi e accessibili delle corporations e dei governi nazionali. Nella prossima sessione, descriverò un’azione di XR Lille alla quale ho preso parte per illustrare ulteriormente questo punto così come la seconda delle caratteristiche di XR che ho messo inizialmente in evidenza.
Lo scorso marzo persone anziane, donne e bambini si sono unite al sit-in di FamilyRebellion che XR Lille aveva organizzato nel centro della città per dare alle famiglie una piattaforma per fare sentire la loro voce contro i combustibili fossili. Il messaggio che voleva essere lanciato è che il denaro speso nei combustibili fossili agisce al contrario di come dovrebbe fare un investimento: non migliorando, ma minacciando il futuro delle giovani generazioni.
Ci siamo seduti nella piazza centrale di Lille e abbiamo invitato i passanti a unirsi, sorridendo e spiegando loro con gentilezza i motivi che ci avevano spinto all’azione: fare rete con le famiglie locali, creare uno spazio dove il dissenso rispetto all’ingiustizia climatica potesse essere espresso e quindi, anche, aumentare le adesioni al movimento climatico. Alcuni di noi erano vestiti simbolicamente come Red Rebels. Non essendo minacciosi, molte persone si sono avvicinate incuriosite. La polizia ha lasciato che svolgessimo l’azione, nonostante non fosse stata dichiarata e alcuni agenti ci hanno anche chiesto informazioni rispetto a XR e alla giustizia climatica.
Nonostante l’azione non abbia avuto copertura mediatica, molte persone si sono fermate a parlare e un po’ di famiglie e anziani si sono seduti con noi o hanno fatto delle foto con i cartelli che avevamo preparato. I cartelli dicevano, ad esempio: "Mothers' Rebellion. La deregolamentazione climatica è in aumento. Le violenze sessuali sono in aumento.”, “Mothers’ Rebellion. Ci crediamo. Lottiamo." e “Fermiamo le estrazioni di energie fossili”. I legami che abbiamo creato con le persone sono stati reali, quindi almeno in questo senso abbiamo centrato i nostri obiettivi, senza menzionare che le persone che sono passate hanno ricevuto un’immagine positiva dell’attivismo climatico.
La scelta di abbracciare l’azione nonviolenta, in particolare la disobbedienza civile creativa, come metodo è parte di ciò che porta XR verso una dimensione di inclusività: questo ha anche lo scopo di aiutare il gruppo a guadagnare popolarità e legittimazione, che ad oggi sono più importanti che mai. In molte regioni del mondo, i governi sono complici e non prendono provvedimenti davanti agli assassini degli attivisti climatici e i governi che confinano con la Francia lavorano sempre con più forza al fine di delegittimare gli attivisti e criminalizzare le azioni nonviolente per la giustizia climatica.
Personalmente, l’impegno di XR rispetto all’inclusività è ciò che ha reso possibile anche per me - una studentessa Erasmus italiana - di prendere parte agli incontri e alle azioni del gruppo. Gli altri membri, per lo più francesi, hanno sempre fatto del loro meglio per comunicare e per capire ciò che dicevo, includendomi nei momenti di socialità e prendendo sul serio le mie frasi un po’ impacciate. Del resto, io non ero l’unica minoranza rappresentata nel gruppo: XR Lille era attraversato da donne, persone queer, neurodivergenti e persone più anziane.
Al fine di conseguire i suoi obiettivi, XR lotta per ottenere un cambiamento radicale, un tipo di cambiamento materiale che sarebbe impossibile senza una rivoluzione culturale. Questo significa ridare forma alle credenze e ai comportamenti delle persone rispetto alla cura di sé, degli altri e del pianeta utilizzando una logica che si oppone al dominio in tutte le sue forme. Soprattutto, la prospettiva incentrata sulla cura che abbraccia XR crea terreno fertile per mettere in pratica intersezionalità e orizzontalità.
La culture régénératrice - cultura della cura - significa assicurare la salute mentale degli attivisti come parte del benessere collettivo, ma non solo. La cultura della cura consente a un movimento di essere al sicuro contro le forme di dominio e oppressione legate al colore della pelle, genere, età, cultura…
Un modo concreto con cui XR mette in pratica la culture régé è organizzando seminari e laboratori su tematiche quali la comunicazione nonviolenta e come utilizzare la creatività per costruire azioni nonviolente. Un altro esempio da XR Lille che hanno un coro, che fa da spazio informale ed accessibile per gli attivisti per fare musica insieme e legare.
Non è scontato: i movimenti centrati sulla cura creano spazio perché delle idee possano circolare e colpire attivisti a de- e ri- costruire le loro identità. Alla fine, sono questi cambiamenti micro-sociali nel modo in cui ci relazioniamo a noi stessi e al potere che gettano i semi del cambiamento sociale.
Queste caratteristiche centrali di XR sono tutte parte di una strategia di prefigurazione politica. In quanto giovane donna straniera, posso testimoniare in prima persona l’impegno di XR per essere il più inclusivi possibile e per adottare una cultura della cura coerente con la visione del gruppo per il cambiamento. L’azione nonviolenta, l'inclusività, l’autonomia e la cultura della cura sono tutte coerenti con il disegno di XR di creare un cambio di paradigma in come le persone si organizzano per la giustizia climatica. Per ottenere una cultura che curerà il pianeta così come la società tutta, dobbiamo andare oltre il paradosso locale-globale per l’azione climatica.
E perché ciò si realizzi, ciascuno deve credere di potere giocare una piccola parte nel dare forma, gettare le basi e agire il cambiamento.
Gaia Martino est étudiante en sociologie à l’Université de Milan Bicocca et a passé un semestre à l’École européenne de sciences politiques de l’Université catholique de Lille. Elle fait partie du réseau de connaissances activistes Rete della Conoscenza basé en Italie depuis 2020.
Read More